martedì 21 febbraio 2017

Sun Method e Alchimia

Una delle prime questioni che Edward Bach ha affrontato è stata quella della preparazione dei rimedi. Aveva bisogno di un metodo che preservasse le caratteristiche vibrazionali ed energetiche delle piante perché queste potessero svolgere la loro funzione terapeutica. Niente di invasivo o violento, ma al contrario un metodo che rispettasse ed onorasse la pianta e al contempo potesse trasferire le sue qualità ad un veicolo in grado di interagire con il corpo e con la psiche umana
Da iniziato quale era,  nel 1930 Bach si dedicò a mettere a punto il Sun Method per preparare i rimedi, che consiste nel mettere i fiori in ciotole d'acqua pura ed esporli ai raggi solari per alcune ore della giornata, possibilmente nello stesso campo di raccolta. 
Detto in altri termini, Bach decise di utilizzare l'azione del Fuoco (Sole) per far filtrare nell'Acqua i principi dei fiori (nati dalla Terra e sviluppati nell'Aria) esponendo le ciotole all'Aria e collocandole in Terra
Difficile davvero non cogliere in questo processo il movimento di "solve et coagula" che è la base dell'Opera Alchemica.  
Ancor più difficile non cogliere la molteplicità dei piani su cui i Fiori del sistema di Bach agiscono su di noi. 
 

mercoledì 15 febbraio 2017

Il sistema dei chakra

Nelle tradizioni più antiche si parla di 88.000 chakra nel corpo umano, il che equivale a dire l'intera superficie. Altre tradizioni indicano i più importanti in 40 circa, situati nella milza, dietro al collo, sui palmi delle mani e sotto le piante dei piedi.
La parola "chakra" è sanscrita e significa "vortice", il che indica che si muovono ruotando, in senso orario o antiorario, per raccogliere o disperdere energie. 
Universalmente i più importanti in assoluto per il funzionamento della vita fisica sono 7, e sono situati dalla base della colonna vertebrale fino in cima alla testa.
In Oriente vengono indicati anche come fiori di loto, differenti per il numero dei petali.
I petali del loto rappresentano i nadi, o canali, attraverso cui il chakra può scambiare energia con l'esterno. il 1° chakra ne ha quattro, il 7° ne ha 1.000!


Essendo collocati lungo la colonna vertebrale, ognuno di essi all'interno è fornito di un collegamento diretto con la spina dorsale, il che garantisce la distribuzione dell'energia all'interno del corpo.
Ciascun chakra ha una sua propria frequenza ed è quindi adatto a scambiare energie di tipo diverso, il che li caratterizza per funzioni, implicazioni ed effetti sulla vita fisica, e non solo su quella.
Ogni chakra ha sue particolari specificità e può essere riferito a zone del corpo fisico ma anche a funzioni psicologiche e psicodinamiche differenti.
Ogni chakra è un mondo, ed il cammino che faremo per conoscerli meglio ci svelerà meccanismi e modalità differenti, oltre che farci scoprire relazioni inaspettate tra parti di noi che pensavamo lontane anni luce. 

lunedì 13 febbraio 2017

A proposito di Aura

Ormai anche i più scettici, anche se con molta riluttanza, ammettono di avere  il sentore che la nostra vita non coincide solamente con il corpo fisico. Chiunque di noi sa che c'è dell'altro, molto altro, che non si può facilmente ricondurre a questo o quell'organo, con questo o quel disturbo.Sappiamo inoltre che il nostro "sistema io" funziona su più livelli simultaneamente e parallelamente.
Secondo le antiche tradizioni indiane e tibetane, ciascuno di noi ha almeno 4 corpi oltre quello fisico, e cioè
il corpo eterico
il corpo emozionale o astrale
il corpo mentale
il corpo spirituale
ciascuno dei quali ha caratteristiche e frequenze vibratorie proprie.



Più ci si "allontana" dal corpo fisico più le frequenze vibratorie si innalzano, il che in altre parole significa che quella del corpo fisico è la forma più densa di energia, quella con la frequenza più bassa.
I nostri corpi sono collegati tra loro dalle nadi (vene, canali, via di collegamento) che convogliano il prana o energia vitale, la fonte primaria di ogni forma di energia, che è in grado di manifestarsi con varie frequenze e può, quindi, essere indirizzata in tutti i nostri corpi.
I charka, (vortici) ricevono, trasformano e diffondono l'energia proveniente dai nostri corpi sottili, dall'ambiente e dall'universo e la distribuiscono nel corpo fisico. D'altro canto i nostri chakra emettono a loro volta energia a frequenze diverse e la restituiscono all'esterno.
Tutto ciò si può osservare partendo dall'esperienza comune. E' certamente capitato di entrare in una stanza e di avvertire "a pelle" una sensazione, gradevole o no, molto precisa. Non sappiamo nulla di ciò che è accaduto o sta accadendo in quella stanza, eppure ci sentiamo istintivamente al sicuro o a disagio.
Anche di fronte a certe persone avvertiamo "istintivamente" simpatia o avversione. Non ci conosciamo, non ci siamo ancora parlati eppure abbiamo già sensazioni ed emozioni molto chiare, pur non sapendo a cosa attribuirle.
Nella psicologia occidentale l'estensione del campo aurico, circa 3,5 metri fuori dal corpo fisico, è stata chiamata "bolla prossemica", teorizzata pe rla prima volta da Edward Hall nel 1963,  cioè quella zona di spazio all'interno della quale ci sentiamo al sicuro e oltre la quale iniziamo ad interagire con l'ambiente esterno.
Non a caso anche Hall ha ipotizzato 4 "zone" differenti, distinte per la loro distanza dal corpo fisico:
  • La distanza intima (0-45 cm).
  • La distanza personale (45–120 cm) per l'interazione tra amici.
  • La distanza sociale (1,2-3,5 metri) per la comunicazione tra conoscenti o il rapporto insegnante-allievo.
  • La distanza pubblica (oltre i 3,5 metri) per le pubbliche relazioni.




Il nostro "corpo", quindi,  è una bolla di 7 metri di diametro intorno a noi, in cui avvengono moltissimi scambi energetici di cui siamo consapevoli solo in minima parte ma che, invece, ci influenzano moltissimo.



martedì 7 febbraio 2017

Come scegliere i fiori giusti

Mi è capitato spesso di sentire persone che dopo aver letto i profili dei fiori, si ritrovino ad esclamare "Mi servono tutti!!!!"
E' capitata la stessa cosa anche a me, ed in effetti è proprio cosi: ci servono tutti.
Il punto è che non ci servono tutti insieme.
Per poter individuare quelli più adatti al momento serve procedere per esclusione, partendo dalla condizione attuale e cercando di individuarne i tratti principali.
Facile a dirsi, difficilissimo a farsi.
Non sempre siamo in grado di "guardarci da fuori", anzi per dirla tutta non riesce quasi mai.
Inoltre tendiamo ad essere leali e benevoli con noi stessi, proiettando volentieri su altri caratteristiche e tratti che, invece, sono nostri.
Siamo diventati così bravi a mentire a noi stessi che quando qualcuno ci fa notare qualcosa di non proprio piacevole la nostra prima reazione è di rimandargli qualcosa di altrettanto sgradevole, magari anche peggio.
Paradossalmente più la condizione è "acuta" più è relativamente semplice individuare il rimedio adatto. Molto più complicato, invece, districarsi tra stati d'animo contrastanti e contraddittori.
La buona notizia è che anche se scegliamo il rimedio sbagliato non facciamo danni.
La cattiva è che abbiamo perso tempo e soldi.
Meglio, allora, chiedere a qualcuno di cui ci fidiamo di dirci tre cose di noi che osserva in quel momento. Può darsi che andiamo fuori strada, ma di certo non nella direzione opposta.

lunedì 6 febbraio 2017

Resilienza

E’ la capacità di reagire con comportamenti positivi agli eventi negativi, di uscire efficacemente dalle situazioni difficili, di superare con successo le avversità’ e di essere ragionevolmente tenaci.La persona resiliente:
  • è ottimista: considera gli eventi negativi momentanei e circoscritti
  • ha un buon controllo sulla propria vita e sull’ambiente 
  • è fortemente motivata a raggiungere i suoi obiettivi 
  • considera i cambiamenti come sfide e opportunità
  • mantiene la speranza di fronte a sconfitte e frustrazioni

sabato 4 febbraio 2017

Accettare vs approvare

E’ importante chiarire come l’accettazione non debba in nessun caso coincidere con l’approvazione di qualcosa o il suo alimentarla; né tanto meno debba comportare la sopportazione di qualcosa a lungo termine.
Accettare significa rinunciare a negare la realtà, prendendola invece come vera e importante nel suo proprio modo.
Ruediger Dahlke

giovedì 2 febbraio 2017

Perché è necessario integrare l'ombra

Jung identifica l’ombra personale con la repressione di caratteristiche con cui non ci identifichiamo e che non vogliamo accettare, ma che tuttavia possediamo.
Dall’accumulo di tali attitudini represse si forma l’ombra; essa ovviamente, qualora non interveniamo con consapevolezza, cresce nel corso della vita.
Agisce, inconsapevolmente, alle nostre spalle e non di rado riduce la personalità cosciente a una caricatura.
Ruediger Dahlke