lunedì 13 febbraio 2017

A proposito di Aura

Ormai anche i più scettici, anche se con molta riluttanza, ammettono di avere  il sentore che la nostra vita non coincide solamente con il corpo fisico. Chiunque di noi sa che c'è dell'altro, molto altro, che non si può facilmente ricondurre a questo o quell'organo, con questo o quel disturbo.Sappiamo inoltre che il nostro "sistema io" funziona su più livelli simultaneamente e parallelamente.
Secondo le antiche tradizioni indiane e tibetane, ciascuno di noi ha almeno 4 corpi oltre quello fisico, e cioè
il corpo eterico
il corpo emozionale o astrale
il corpo mentale
il corpo spirituale
ciascuno dei quali ha caratteristiche e frequenze vibratorie proprie.



Più ci si "allontana" dal corpo fisico più le frequenze vibratorie si innalzano, il che in altre parole significa che quella del corpo fisico è la forma più densa di energia, quella con la frequenza più bassa.
I nostri corpi sono collegati tra loro dalle nadi (vene, canali, via di collegamento) che convogliano il prana o energia vitale, la fonte primaria di ogni forma di energia, che è in grado di manifestarsi con varie frequenze e può, quindi, essere indirizzata in tutti i nostri corpi.
I charka, (vortici) ricevono, trasformano e diffondono l'energia proveniente dai nostri corpi sottili, dall'ambiente e dall'universo e la distribuiscono nel corpo fisico. D'altro canto i nostri chakra emettono a loro volta energia a frequenze diverse e la restituiscono all'esterno.
Tutto ciò si può osservare partendo dall'esperienza comune. E' certamente capitato di entrare in una stanza e di avvertire "a pelle" una sensazione, gradevole o no, molto precisa. Non sappiamo nulla di ciò che è accaduto o sta accadendo in quella stanza, eppure ci sentiamo istintivamente al sicuro o a disagio.
Anche di fronte a certe persone avvertiamo "istintivamente" simpatia o avversione. Non ci conosciamo, non ci siamo ancora parlati eppure abbiamo già sensazioni ed emozioni molto chiare, pur non sapendo a cosa attribuirle.
Nella psicologia occidentale l'estensione del campo aurico, circa 3,5 metri fuori dal corpo fisico, è stata chiamata "bolla prossemica", teorizzata pe rla prima volta da Edward Hall nel 1963,  cioè quella zona di spazio all'interno della quale ci sentiamo al sicuro e oltre la quale iniziamo ad interagire con l'ambiente esterno.
Non a caso anche Hall ha ipotizzato 4 "zone" differenti, distinte per la loro distanza dal corpo fisico:
  • La distanza intima (0-45 cm).
  • La distanza personale (45–120 cm) per l'interazione tra amici.
  • La distanza sociale (1,2-3,5 metri) per la comunicazione tra conoscenti o il rapporto insegnante-allievo.
  • La distanza pubblica (oltre i 3,5 metri) per le pubbliche relazioni.




Il nostro "corpo", quindi,  è una bolla di 7 metri di diametro intorno a noi, in cui avvengono moltissimi scambi energetici di cui siamo consapevoli solo in minima parte ma che, invece, ci influenzano moltissimo.



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